Cultivar del nostro oliveto
Le cultivar del nostro oliveto suddividono idealmente il terreno in 3 diversi settori.
Ciascuno dei settori ospita i sesti di impianto delle diverse varietà che coltiviamo, seguendo un raggruppamento a tratti intermezzato da cutivar presenti in minor numero come impollinatori. Gli ulivi datano tutti un’età compresa tra trenta e trentacinque anni.
Il primo settore ha una estensione rettangolare, composto da quattro lunghi filari della cultivar Ogliarola Salentina, i filari sono molto ben distanziati tra loro per pemettere alla luce di penetrare in tutte le chiome ed allo stesso tempo per permettere all’umidità di diradarsi facilmente evitando ristagni.
La cultivar Ogliarola Salentina è conosciuta già in antichità con il nome “Olea Salentina o Sallentina”.
L’Ogliarola Salentina (detta anche Pizzuta Leccese o Chiarita) è l’albero d’oliva più diffuso nel Salento, una cultivar concentrata soprattutto nell’area jonico salentina, nella quale ci troviamo.
Presente su diverse migliaia di ettari nella provincia di Lecce, l’albero presenta una struttura di medie dimensioni con la chioma rigogliosa e dal portamento pendulo.
Le sue foglie si presentano allungate e di media dimensione, di colore verde scuro con compagine verde chiara. Il frutto, piccolo come la Cellina ma di forma allungata ed asimmetrica, presenta un apice leggermente appuntito.
Risulta in generale meno resistente alle malattie come carie, rogna e alla mosca brusca parassitaria, così come all’umidità, motivo per cui alcuni agricoltori hanno preferito sostituirla con la più resistente Cellina di Nardò.
Il secondo settore è composto principalmente dalla cultivar Cellina di Nardò, intermezzate da piante impollinatrici di diverse cultivar.
La cultivar Cellina di Nardò è di antica coltivazione, portata in Salento dai Saraceni, tra il IX ed il XVIII sec. d.C., conosciuta infatti anche come “Saracena”, molto diffusa nella provincia di Lecce.
Imponente ed alta dal portamento assurgente, la chioma folta provvede ad una produttività buona e costante.
La fioritura è intensa e con drupe di piccola dimensione con colorazione all’invaiatura dal violaceo al nero.
La vegetazione è più rada rispetto all’Ogliarola, ha una corteccia più chiara, le branche hanno rametti da frutto penduli.
La foglia è piuttosto corta, di colore verde cupo nella pagina superiore e grigio argenteo in quella inferiore.
In questo settore la Cellina di Nardò trova il suo giusto alleato con la cultivar Leccino e Nocellara del Belice.
Il Leccino gode della diffusione più ampia sul territorio italiano. Pianta molto rustica e produttiva, può raggiungere anche grandi dimensioni. Ha ha una folta chioma grazie al suo rigoglioso fogliame. I rami di tipo cadente ci ricordano lontanamente quelli di un salice piangente.
Questo olivo possiede caratteristiche che non si trovano in altre varietà: si distingue, prima di tutto, perché ha dimostrato una tolleranza elevata al batterio killer Xylella e durante i mesi invernali, è capace di sopportare temperature piuttosto basse rispetto alle altre cultivar.
Fiorisce a cavallo tra maggio e giugno, la fruttificazione e’ elevata e costante, producendo drupe dalla maturazione piuttosto precoce.
La cultivar Nocellara del Belice è conosciuta per le sue qualità produttive tra le varietà autoctone siciliane della Valle del Belice, nel trapanese.
È un’oliva a duplice attitudine, si produce anche un’ottima oliva da mensa a pezzatura molto grossa e molto gustosa. Gli alberi di Nocellara sono di media dimensione, si adattano al ruolo di impollinatori e sono a loro volta autosterili. Inoltre, sa adattarsi alle diverse condizioni ambientali.
Il terzo settore è quasi interamente dedicato alla cultivar Frantoio, si confondono tra i loro filari qualche pianta di cultivar Nociara ed Ogliarola.
Questa varietà di olivo è la più uniformemente diffusa sul territorio nazionale e con buona probabilità anche in campo internazionale.
Dobbiamo questa larga diffusione alle sue particolari caratteristiche, sia dal punto di vista produttivo che qualitativo.
L’albero di Frantoio è un olivo di grandezza media, con uno sviluppo decisamente vigoroso, con una larga chioma, e una ramificazione principale molto fitta.
L’impollinazione della cultivar Frantoio, varietà comunque autofertile, risulta essere piuttosto differenziata, possono essere importanti le influenze di altre varietà di olivo, come ad esempio il Leccino. Presenta una fruttificazione piuttosto vigorosa, molto abbondante sotto il profilo quantitativo e qualitativo, regolare e tardiva. Proprio quest’ultima caratteristica permette che la varietà Frantoio di olivo possa contare su una maggiore protezione nei confronti del freddo. Queste piante si adattano bene a qualsiasi tipologia di terreno anche se preferisce di gran lunga i terreni prettamente calcarei. Particolarmente suscettibile alla rogna dell’olivo, richiede quindi una particolare cura nella fase successiva alla raccolta, per evitarne la propagazione causata da eventuali lesionamenti dei pettini.
Frantoio è una delle coltivazioni di olivo più uniformemente diffuse sul territorio nazionale.
E’ un albero di media taglia con chioma mediamente fitta dai rami principali nodosi, mentre quelli fruttiferi sottili e lunghi con cima risalente.
L’infiorescenza è abbastanza lunga, con fiori abbastanza numerosi di medie dimensioni.